È vero, per la business intelligence definizione e success studies non richiamano immediatamente il negozio di abbigliamento. Se ne parla piuttosto in relazione alle grandi aziende, alla pianificazione di nuove e rivoluzionarie produzioni, a campagne di lancio in grande stile…

Niente di più errato. Anzi. Le piattaforme di BI sono sempre più importanti, nel retail e in particolare per chi come te si occupa di abbigliamento. Assolvono a diversi compiti e generano molti benefici, al prezzo di un investimento modesto di tempo e risorse.

Soprattutto, oggi grazie a machine learning e modalità di elaborazione dei dati raccolti sempre più sofisticate, gli strumenti di business intelligence sono al tempo stesso efficienti e di facile utilizzo. Possono essere così applicati anche alla tua situazione concreta, qualsiasi sia il tuo volume di vendita e l’organizzazione della tua attività.

Già, ma in concreto: cosa intendiamo con il termine business intelligence, e come la aggreghiamo alla nostra toolbox di gestione negozio? Te lo spieghiamo di seguito.

Business intelligence: cosa è di preciso?

Lo dice già il termine: business intelligence sostanzialmente  significa comprensione del business. Parliamo insomma di un approccio specifico e sistematico alla analisi dei dati. Approccio che si basa sull’elaborazione di grandi quantità di informazioni e metriche chiave.

Il risultato sono statistiche e report che definiscono un quadro molto dettagliato della situazione economica dell’azienda. Meglio ancora, e in particolare con il perfezionamento degli strumenti di business analytics, vengono generate stime, previsioni e simulazioni di scenario particolarmente attendibili.

Giò da questa sommaria descrizione puoi intuire le potenzialità della business intelligence, anche applicata al tuo ambito operativo. In termini generali, il vantaggio di avere a disposizione uno strumento di BI è quello di poter fare scelte molto più informate su acquisti, vendite e altre decisioni strategiche.

Report e statistiche aiutano infatti a mettere a fuoco la situazione attuale e le sue possibili evoluzioni, evidenziando trend e opportunità che all’osservazione empirica possono sfuggire. Ecco, il vantaggio è proprio nell’approccio scientifico all’analisi, che va oltre l’intuizione e permette di basare un processo decisionale su dati oggettivi e aggiornati in tempo reale.

E però, in tutto questo bell’andare, come diceva il poeta, restano da risolvere due questioni.

  1. Il passaggio dal quadro generico dei benefici alla tua situazione particolare. E quindi: la business intelligence funziona anche per il piccolo negozio, e per il settore abbigliamento?
  2. Una questione più operativa: gli strumenti di business intelligence sono tanto più efficaci quanto meglio “tarati” sul contesto che analizzano. E quindi: come applicarli al tuo caso specifico, ed essere sicuri che tutto sia settata a dovere?

Andiamo con ordine, quindi.

I vantaggi della BI: analisi e previsioni

Se ci pensi, il mercato dell’abbigliamento è tra i più data-oriented che ci siano. Quale altro settore dipende così tanto dalla capacità di cogliere mode, tendenze, gusti individuali e collettivi, in effetti? E già così forse abbiamo risolto la prima questione.

Del resto, già nel 2018 un report dell’autorevole Business of Fashion segnalava che il 75% dei retailers era in procinto di investire su AI e altre soluzioni per la gestione dei big data.

Quindi: la business intelligence, intesa come analisi sistematica e sofisticata delle performance, ha una sua forte ragion d’essere nel settore retail e in particolare nell’abbigliamento.

Per chi l’abbigliamento lo produce, strumenti di predictive analytics e business intelligence sono da tempo all’ordine del giorno. Vengono applicati per ottimizzare tutte le fasi di gestione di una collezione. C’è per esempio Zara che manda in produzione circa il 50% delle sue collezioni solo a metà stagione. In base alle vendite e al feedback dopo il primo lancio decide infatti come e quanto procedere, riducendo così di molto scorte e giacenze.

Questo approccio funziona a meraviglia, però, anche per chi l’abbigliamento lo vende soltanto. Distributori e negozianti possono infatti puntare sulla business intelligence per analizzare in profondità le performance di vendita e le possibili oscillazioni di domanda e offerta. Quindi capire quali capi vendono di più e in quali periodi, quanti clienti acquistano online e quanti in-store, quanto spendono in media, quali articoli acquistano, eccetera eccetera.

Le conseguenze per la tua attività

Il vantaggio della business intelligence è che rende un quadro di data analytics del genere, molto accurato ma statico, dinamico e per molti versi proattivo. Nel tuo caso, potrebbe aiutarti a capire diverse cose. Per esempio:

  • come evolverà la domanda in base alla situazione attuale;
  • quali variazioni stagionali devi mettere in conto;
  • come bilanciare l’offerta sui diversi canali di vendita;
  • quali articoli incontrano maggiore gradimento sui social media;
  • che tipo di opzioni di delivery soddisfano le esigenze dei tuoi clienti.

Questi sono solo alcuni possibili insights che puoi ottenere applicando la business intelligence alla gestione del tuo negozio. Farai così scelte più consapevoli confermando le tue intuizioni con dati concreti, o viceversa seguendo una strategia controintuitiva ma forse più produttiva.

Insomma, per usare un termine molto “in” di questi tempi, adotterai un approccio data-driven, guidato dai dati provenienti dai tuoi diversi endpoints.

Come applicare la business intelligence

Bene, tolta la prima obiezione, passiamo alla seconda. Ovvero: come fare, all’atto pratico, a usare la business intelligence? Che porta a sua volta a un’altra questione, di pari importanza: come impostare e adattare al caso specifico gli strumenti a disposizione?

Per iniziare: i software di business intelligence sono ormai molto diffusi e, anzi, sono di frequente integrati ai moderni applicativi di gestione aziendale. Le soluzioni sono diverse e sostanzialmente adatte a tutte le esigenze e i settori, dai software più spartani e semplici a quelli pensati per processare grossi volumi di dati.

Spesso e volentieri una stessa soluzione è adatta a tutte le esigenze perché scalabile. Vuol dire che può adattarsi a una crescita nel numero e nella complessità delle analisi senza dover essere sostituita. Questo succede principalmente perché l’applicativo viene gestito as-a-service e opera in cloud, invece di essere materialmente installato sui computer aziendali.

Integrare l’applicativo al sistema di gestione

Al di là di questa piccola parentesi tecnica, è vero che poi una volta scelto l’applicativo tra i molti disponibili, e qui segnaliamo quello forse più conosciuto che è PowerBI di Microsoft, questo va integrato a dovere nel sistema di gestione del negozio. Devi cioè preoccuparti di collegare nel modo corretto il software alle tue sorgenti di informazioni, di modo che possa poi elaborare a partire da queste le sue analisi.

Un settaggio corretto a questo livello è condizione necessaria per ottenere risultati davvero di rilievo. Il rischio, altrimenti, è investire tempo e denaro in un applicativo che poi non formula analisi attendibili. Insomma, devi basare la business intelligence su una base dati affidabile e quindi continuare ad alimentarla ogni giorno, creando un sistema di acquisizione automatizzato.

Detto così sembra molto complicato da fare, ma in realtà software come appunto PowerBI sono pensati per connettersi efficacemente a diverse fonti di dati, in primis quelle di un sistema di gestione aziendale organico.

Questo è il motivo per il quale ormai molti software gestionali, anche quelli specializzati per il tuo settore, sono distribuiti con un’integrazione nativa a sistemi di Business Intelligence. In questo modo si risolvono eventuali difficoltà di acquisizione dei dati e si crea un sistema di facile gestione, praticamente self service, di creazione e fruizione di report e statistiche di BI.

Meglio ancora, con un sistema di gestione unitario, è possibile creare analisi più complesse, aggregando i dati da differenti ambiti per ottenere nuove prospettive su determinate operazioni, per esempio quelle legate alla gestione dell’inventario.

Conclusioni

Insomma, come puoi vedere la business intelligence fa bene anche a te. Utilizzare uno strumento di data analytics specializzato ti aiuta a definire strategie di vendita, acquisto, marketing e altro ancora su basi più solide. Ti permette di monitorare le performance del tuo negozio e scomporne i risultati su diverse dimensioni. Ti aiuta a comprendere meglio abitudini di acquisto e preferenze dei tuoi clienti, anticipare trend e cogliere opportunità di business.

I vantaggi sono tanto più evidenti se riesci a includere la business intelligence nella tua infrastruttura di gestione negozio. In questo modo innanzitutto ti semplifichi il lavoro, perché riesci a controllare da un unico punto d’accesso attività diverse. Migliori poi le possibilità di intelligence, perché alimenti l’applicativo di BI con dati costantemente aggiornati provenienti da più fonti. Infine, puoi allineare analisi e azione lavorando direttamente dal tuo gestionale alle strategie che meglio corrispondono al quadro delineato dalla business intelligence.

Come vedi, c’è molto da guadagnare da un’applicazione efficace della business intelligence anche al tuo settore. Farlo attraverso un sistema di gestione organico all’ambito retail come il nostro Etos ti consente di minimizzare il tempo di implementazione e massimizzare i risultati. Ti sembra poco?

Per saperne di più, contattaci e definiremo insieme le opzioni di business intelligence più adatte alla tua situazione!