Tra gli aspetti più spinosi del rapporto sistema gestionale ecommerce c’è il controllo del magazzino.

Se gestisci un negozio attivo anche online sai già quanto può essere complicato sincronizzare i dati su più sistemi di back office ed evitare confusione o errori.

Saprai anche, però, che lavorare su più piattaforme è oggi più che mai indispensabile per ottenere reali guadagni. E non è neppure questione di integrare “solo” punto vendita e sito di ecommerce, perché le opportunità di vendere online si moltiplicano e una strategia di successo, oggi, prevede l’utilizzo di più marketplace e canali digitali.

Insomma, è un bel problema, eh? E però è anche una vera opportunità: il commercio multichannel, o meglio ancora, omnichannel, garantisce infatti ottimi ritorni economici e una reale customer satisfaction.

Vuoi qualche dato? Secondo Statista, il volume di affari del commercio multichannel negli USA per il 2023 supererà i 575 miliardi di dollari, in netta crescita rispetto ai circa 351 del 2020. E forse non sono neanche i dollari l’aspetto più importante quanto la customer satisfaction, che significa clienti fidelizzati e acquisti ripetuti nel tempo. E questo è, come si dice: priceless!

Vediamo allora come gestire la tua attività con un approccio multichannel, ma senza uscire di senno e, in particolare, con la massima efficienza a livello di magazzino. Perché contare su dati aggiornati circa disponibilità, giacenze, tassi di rotazione o reso, insomma controllare i movimenti dei tuoi prodotti è una precondizione assoluta per lavorare efficacemente su più canali.

E dunque: come si fa?

Perché non basta un solo e commerce

Lo dicevamo all’inizio. La comunicazione tra e commerce e gestionale non si esaurisce nell’integrazione tra il CMS del sito proprietario e il tuo back office. Anche ai fini del controllo di magazzino, dovrebbe invece coinvolgere anche marketplace e altri canali di vendita.

Potresti obiettare: sono già a posto con il mio ecommerce, perché dovrei farlo? Beh, perché ti conviene. E ti diamo 4 motivi per crederci.

  1. Se attivi più canali di vendita puoi ammortizzare i colpi quando uno di questi si inceppa. Perché il tuo ecommerce ha un problema tecnico, un marketplace ti penalizza per qualche motivo, o per altri motivi hai un …calo di performance localizzato.
  2. Se ti occupi di fashion retail, diversificare è imperativo. Se il tuo sito ecommerce affronta una concorrenza agguerrita, da marketplace e altri canali puoi accedere a un pubblico numeroso e generalmente ben disposto. Una vecchia statistica, ancora attuale: il 65% di chi frequenta i marketplace acquista senza problemi anche da merchants che non conosce.
  3. Capovolgiamo il punto 2: le piattaforme terze sono talmente efficaci che non puoi competere con loro. Specialmente quando l’intenzione d’acquisto è chiara, il buyer’s journey inizia direttamente lì. Secondo uno studio di Feedvisor, negli USA il 66% degli utenti quando cerca un prodotto lo fa direttamente da Amazon, e quando sa già cosa acquistare fa così il 74% di loro.
  4. Non ci sono solo i giganti dell’ecommerce, anzi. Per vendere di più, e meglio, online è utile coltivare una tua nicchia su canali meno presidiati dalla concorrenza, più convenienti o in linea con il tuo pubblico target. È un buon motivo anche per adottare una logica cross-border, selezionando marketplace stranieri dove trovare nuovi pubblici e minore concorrenza.

Insomma, l’idea di fondo è: per vendere online con successo ti serve una strategia multicanale. E per metterla in pratica, ti serve anche una gestione del tuo magazzino più che efficiente.

Alternative no stock: Dropshipping

E se, invece, facessi a meno del magazzino? In fondo oggi hai diverse opzioni per lasciar fare agli altri i lavori scomodi che riguardano giacenze e stock. Alcune sono persino convenienti.

Il sistema più diffuso, anche se spesso travisato, è il dropshipping. Talvolta descritto come mirabolante sistema per fare soldi online a costo zero, è in realtà un metodo con diversi vantaggi ma varie incognite. La prima delle quali è la distanza tra i soggetti della transazione commerciale, il produttore l’acquirente e il commerciante.

Come funziona il dropshipping, in estrema sintesi: promuovi sulle tue vetrine online articoli che vengono prodotti, stoccati e spediti conto terzi. Dalla vendita ricavi una buona percentuale dell’incasso totale, elimini tutte le spese di gestione magazzino ed evasione dell’ordine, spendi in promozione e visibilità. Diverse piattaforme ecommerce ti offrono questa modalità di vendita.

Sembra un’ottima opzione, ma proprio in ragione della distanza di cui sopra va messa in conto la possibilità di intoppi a vari livelli delle procedure. Più ancora, forse, dovresti valutare se ti conviene accettare di vendere senza controllare realmente il prodotto. È vero: ci sono accordi, clausole e livelli essenziali delle prestazioni da garantire, ma poi all’atto pratico se c’è un disguido puoi fare poco.

Come funziona il dropshipping

Come funziona il dropshipping? Un riassunto dei 3 passaggi essenziali

Alternative no stock: 3PL

Altra opzione di vendita no-stock è poi l’esternalizzazione del servizio di magazzino. Va sotto il nome comune di 3PL (Third Party Logistics) e consiste, in pratica, nell’affidamento a un operatore della logistica di parte o dell’intero tuo magazzino. E commerce o no. L’operatore in questione si incarica dunque di stoccare la merce, preparare la spedizione e la consegna dei prodotti venduti, controllare il livello delle scorte e seguire le procedure di reso.

L’utilizzo di 3PL può essere un vantaggio notevole perché ti libera da importanti costi fissi, oltre ad assicurarti una gestione pro-level delle operazioni di magazzino. C’è, però, un costo da valutare e ancora una volta una questione di separazione tra elementi del processo di vendita di cui, forse, sarebbe meglio fare a meno.

Automazioni: Google Shopping/Woocommerce e altro

Torniamo allora a un discorso che su questo blog abbiamo fatto più volte: la necessità di integrare i canali di vendita per offrire un’esperienza d’acquisto coerente, invece di frammentarla in più segmenti che non comunicano tra loro e risultano anche molto più difficili da gestire.

Considera allora le varie interazioni che esistono già adesso tra siti di ecommerce, motori di ricerca e social media.

Una di queste coinvolge Google Shopping, funzione di Google di cui abbiamo parlato più estesamente in un articolo sui motori di ricerca verticali. Funziona mediante un’apposita indicizzazione degli articoli dall’ecommerce di riferimento, che si può ottenere con plugin come quello di integrazione Google Shopping Woocommerce. Un’altra interazione, invece, coinvolge i social: dai tuoi account Facebook e Instagram puoi infatti impostare annunci con call-to-action che finiscono direttamente sul tuo ecommerce.

Insomma, bastano questi due esempi per constatare come la vendita online contemporanea passi da un canale all’altro senza apparente sforzo.

In questo contesto, separare la gestione del magazzino dalle altre funzioni crea dunque un distacco che può rendere più complicate operazioni essenziali. Per esempio aggiornare le disponibilità di prodotto, controllare lo stato di scorte, ordini e spedizioni, registrare nuovi articoli o visualizzare i dati di vendita.

Ragioniamo poi su uno scenario in cui oltre ai canali online c’è un punto vendita fisico da gestire: ecco, le soluzioni no stock viste prima rischiano allora di impedire quell’esperienza d’acquisto coerente e multichannel di cui ti abbiamo parlato all’inizio.

Integrazioni: un solo magazzino, più canali

Veniamo allora alla questione centrale, quella della creazione di un magazzino unificato tra gestionale ed ecommerce. Un sistema che permette cioè una sincronizzazione reale tra i diversi canali di vendita ed evita molti dei più comuni grattacapi a chi cerca di costruire una esperienza multichannel.

Si può fare? Certamente, anzi per molti versi si deve fare.

Un magazzino centralizzato ti permette infatti di far confluire nel sistema gestionale i dati di tutti i canali di vendita. Rispondi così a una delle prime esigenze di un customer journey moderno: la visibilità.

Cosa significa? Significa che, al cliente che te lo chiede, puoi dire rapidamente e con buona precisione se un dato prodotto è disponibile e dove, in che quantità, quali sono gli eventuali tempi di riordino e quali quelli di consegna. Insomma, con un magazzino centralizzato puoi dare informazioni puntuali a tutti i clienti ovunque questi si trovino: nel tuo punto vendita, sul tuo ecommerce proprietario o su uno dei marketplace che frequenti.

Oltre alla customer experience, poi, un magazzino organizzato come descritto migliora naturalmente il lavoro amministrativo. Ti libera infatti da operazioni lunghe e solitamente gravide di errori rendendo automatiche molte procedure, per esempio il riallineamento delle disponibilità in seguito a un ordine. Il risultato è, così, un quadro d’insieme molto più accurato e approfondito sullo stato delle scorte e le tue performance di vendita.

Ancora, un magazzino unitario e digitalizzato facilita operazioni strategiche come la ricalibrazione delle scorte, nel caso tu operi su più magazzini fisici, e il rifornimento intelligente dei canali di vendita in base alle effettive necessità. Per le operazioni online, poi, con le opportune integrazioni potrai da un lato caricare cataloghi e listini senza troppi sforzi, dall’altro scaricare ordini e report di vendita con altrettanta scioltezza.

La soluzione: gestionale e commerce native

Dunque, per risolvere i problemi di gestione magazzino moderni, e offrire ai tuoi clienti una migliore esperienza di acquisto, la soluzione c’è: affidarsi a un gestionale e commerce native.

Una soluzione cioè naturalmente predisposta per integrare gli CMS di controllo siti web e le piattaforme di gestione marketplace, il back office di negozio e l’ecommerce manager di Meta. Insomma, un sistema di gestione che ti semplifica la vita e fa muovere meglio i tuoi prodotti creando la giusta comunicazione tra i diversi canali.

Come avrai capito, un sistema del genere ha un nome ed è Etos.

Il nostro gestionale è ecommerce friendly per natura: conta infatti su integrazioni native con Shopify, Zalando e Amazon, per dirne alcune, e su collegamenti agili con tutti i CMS di ecommerce, dal citato WooCommerce a PrestaShop agli altri sul mercato.

Mettendo in comunicazione i diversi applicativi, Etos crea un sistema di gestione centralizzato e unificato.

Tra i molti vantaggi che ciò comporta, c’è quello di migliorare l’efficienza delle operazioni di magazzino. Come? Con operazioni come la sincronizzazione automatica delle scorte in modalità multimagazzino, il monitoraggio dei livelli di stock, l’esportazione automatica dei listini e l’importazione degli ordini di vendita.

Etos ti offre così un aiuto determinante per ottenere piena visibilità sui tuoi articoli e migliorarne la gestione e la vendita. Inoltre, alleggerisce il lavoro del tuo staff attraverso app dedicate e con funzionalità come l’inventario continuo.

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