Packaging personalizzato: perché usarlo? In estrema sintesi perché:

  • la confezione è il tuo miglior biglietto da visita
  • un packaging su misura fa sentire speciale chi acquista da te
  • curando questo aspetto puoi distinguerti dalla concorrenza

Non è tutto qui, comunque. Fai più attenzione a ciò che riguarda la confezione e l’imballaggio dei tuoi articoli e riuscirai anche a contenere i costi di spedizione e velocizzare i tempi di consegna. E poi, potresti nel processo anche eliminare sprechi e ridurre la quota di rifiuti generati dalla tua attività.

Insomma, il packaging dei tuoi articoli è un fattore che non dovresti assolutamente sottovalutare. Di seguito vediamo quanto può incidere a livello di marketing, e quanto sull’operatività del negozio. Infine, parliamo di come personalizzare il packaging dei tuoi prodotti.

La quinta P del marketing

Le altre, secondo gli specialisti, sono Product, Price, Place, Promotion. Ovvero prodotto, prezzo, luogo (di produzione), attività di promozione. Il Packaging, inteso come confezionamento e presentazione del prodotto, può insomma essere visto come un elemento di pari importanza.

Per confermarlo ti basta considerare la cura con cui vengono confezionati gli abiti di alta qualità. Oppure le scatole personalizzate che sempre più spesso custodiscono i tuoi acquisti online. Il packaging insomma è davvero parte integrante del marketing mix, e un elemento importante dell’identità di un marchio.

La brand identity, del resto, non riguarda soltanto i produttori, ma anche i retailers, quindi anche il tuo negozio. Se riesci a creare un sistema di immagini, testi e grafica coerente in tutto ciò che fai, quindi anche su buste, shopper e confezioni, potrai anche tu creare un’immagine “forte”.

Ancora a proposito di packaging e marketing, considera quanto sono seguiti i video di unboxing. E quanto, in questi filmati che mostrano la prima impressione dopo l’acquisto di un prodotto, sia importante la confezione dello stesso.

Insomma, il packaging è un ottimo strumento di marketing e brand identity.

“Il packaging non ha più soltanto il compito di custodire un prodotto. Piuttosto, offre un’esperienza unica che comunica i messaggi chiave del brand e incrementa la fidelizzazione dell’acquirente” [Robert Lockyer, DeltaGlobal]

Personalizzare il packaging: l’attenzione al cliente

Personalizzare il packaging è, in effetti, un passo ulteriore in direzione di quell’approccio customer-centrico di cui abbiamo parlato più volte. Perché chi acquista abbigliamento oggi è molto esigente e, in un certo senso, vuole più attenzioni.

Il packaging personalizzato, del resto, non sempre è un’opzione fattibile. Se parliamo, per esempio, di creare confezioni a misura di cliente, magari con dediche regalo o altre personalizzazioni a richiesta, l’idea ha un ottimo potenziale ma alcuni limiti.

Specialmente quando si lavora sui grandi numeri, c’è un problema di sostenibilità economica, ma anche di tecnologie per realizzarlo. Lo spiega Rachel Watkyn, CEO di Tiny Box Company, un servizio di stampa su misura grazie al quale creare confezioni personalizzate per una vasta gamma di prodotti:

“la tecnologia non c’è ancora [del tutto]. Nella nostra azienda abbiamo macchinari [di stampa digitale] in azione 24/7, ma sono ancora lenti e poco accessibili ai consumatori” [Rachel Watkyn, Tiny Box]

Questi limiti, che sono appunto più evidenti sui grandi numeri, non impediscono però di lavorare in maniera creativa su pacchetti e confezioni. A volte bastano piccoli dettagli per fare la differenza, come insegna il caso Ted Baker, un marchio gigante del luxury che include in ogni sua confezione un bigliettino firmato.

Insomma, anche nei dettagli si nota l’attenzione al cliente, che quest’ultimo generalmente apprezza. Abbiamo più volte citato una statistica secondo cui il consumatore medio è disposto a spendere qualcosa in più se in cambio riceve servizi e prodotti più su misura. Un packaging personalizzato o in altra misura distintivo serve allora a soddisfare questa esigenza e stabilire una relazione più “calda”.

Tempi, costi e gestione del packaging

Se queste sono le (buone) intenzioni, c’è anche da considerare la fredda realtà dei numeri. E, anche sotto questo aspetto, vedrai che una strategia accurata di packaging aiuta la tua attività. Parliamo qui in particolare di tempi e costi per l’evasione degli ordini online.

Si sa, il tuo negozio online deve soddisfare aspettative elevate: consegna ultrarapida, costi contenuti (anzi nulli) di spedizione, costante monitoraggio dello stato dell’ordine. Per soddisfare queste esigenze la scelta dei materiali per l’imballaggio gioca un ruolo importante.

In primo luogo perché, come abbiamo visto, la confezione è un po’ il biglietto da visita dell’ordine. Poi, perché è una voce di spesa e un elemento da gestire. In altri termini, scegliere i materiali più adatti per convenienza ed appeal e mettere a punto una procedura semplice per il confezionamento incide su tempi e costi della preparazione dell’ordine.

Guardiamo cosa ha fatto un gigante del settore, Amazon. Consapevole che il tempo è denaro, e customer is king, ha messo a punto una strategia oculata di gestione del packaging.  Con il programma Frustration-Free Packaging, infatti, Amazon ha studiato le forme e i materiali più adeguati a eliminare la cosiddetta “rabbia da imballaggio”. Quella provocata da lacci, chiusure complicate e altri ostacoli che si frappongono tra noi e il nostro acquisto.

Il programma, oltre ad aumentare la soddisfazione del cliente, punta anche a ridurre sprechi e aumentare la sostenibilità. In questo modo, secondo Amazon, si è riusciti a ridurre del 16% le spese per gli imballaggi.

Porre più attenzione al packaging, insomma, ti può servire anche a ridurre i costi e incrementare la qualità della customer experience. E non funziona solo online, ma anche in negozio. Del resto, la soddisfazione non è solo del cliente: studia un metodo conveniente, facile e veloce per confezionare i tuoi articoli e gli addetti alla vendita ringrazieranno.

Specie quando il negozio è affollato. A proposito: se vuoi qualche altro consiglio zen e anti-stress per l’alta stagione, dai un’occhiata al nostro post su come gestire un negozio pieno senza scomporsi (troppo).

Per un negozio (più) sostenibile

Almeno a leggere le notizie, il settore moda e accessori ha dichiarato guerra al cambiamento climatico. Al netto di chi cavalca il trend, effettivamente c’è fermento sul tema. E molte iniziative per ridurre l’impronta ecologica del settore si concentrano proprio sul packaging.

Trainati dagli exploit dell’ecommerce, miliardi di pacchi, pacchetti e scatole con pochi click si spostano da una parte all’altra del globo. Molto spesso, una volta scartati, pacchetti e scatole di cartone finiscono nella raccolta indifferenziata. Aggiungiamo che spesso queste confezioni sono in altro materiale difficile da smaltire.

Insomma, la situazione è critica. Gli stessi consumatori iniziano a chiedere maggiori informazioni sul tema e uno sforzo in più.

Fare attenzione ai materiali da incarto, scegliendo materiali ecosostenibili, è un buon modo per diminuire la tua impronta ecologica. Tra l’altro, materiali del genere si prestano spesso a un utilizzo creativo o sono per la loro stessa natura un elemento di personalizzazione del packaging.

Materiali da imballo in amido di patate, plastica riciclata dall’oceano etc: insomma, puoi scegliere tra diverse varietà ecosostenibili, e sexy per l’acquirente finale. C’è tutto un microcosmo di aziende più o meno giovani che ha elaborato idee molto interessanti da questo punto di vista. Puoi fare riferimento a questo articolo di Business of Fashion. Oppure guardare a come Patagonia, brand di abbigliamento sportivo, ha risposto alle sollecitazioni dei suoi clienti in materia di packaging plastic-free.

Conclusioni

In sostanza, il packaging nasconde diverse opportunità. Aiuta infatti a creare un proprio stile, presentarsi in maniera unica e soddisfare le aspettative dei clienti, migliorare la gestione delle vendite e diminuirne alcuni costi.

Puoi creare forme di packaging personalizzato anche senza spendere grosse cifre. Tuttavia, dovresti prima valutare la fattibilità delle tue idee e la loro sostenibilità nel lungo termine.

Una strategia di packaging, come negli altri casi, deve fondarsi su dati concreti e analisi fattuali di costi, potenziali benefici e vulnerabilità.

Puoi ricavare questo tipo di informazioni utilizzando un sistema di gestione del negozio. Un software come il nostro Etos, per esempio, ti aiuta a tenere sotto controllo tutte le voci di spesa e pianificare strategie nel medio-lungo periodo.

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