Quali strumenti digitali useremo nei prossimi mesi per concretizzare le nostre strategie di retail marketing? Ci sono novità di rilievo da aggiungere alla nostra cassetta degli attrezzi per aumentare il reach delle promozioni e potenziarne i risultati? Di quale digital tool non potremo/dovremo fare a meno a partire dal 2023 per far conoscere e apprezzare il negozio?

Tante domande, e risposte da prendere sempre con una sana dose di diffidenza. È molto raro, infatti, trovare una bacchetta magica che da sola risolve le cose, né le novità del momento sono per forza di cose la scelta giusta nel caso specifico.

Di seguito facciamo comunque una breve rassegna degli strumenti digitali più interessanti che puoi utilizzare per fare retail marketing al momento. Consideriamo pro e contro di ogni soluzione, osserviamo quanto sia, o non sia, semplice incorporarla nella propria strategia. Trattiamo sia i nuovi digital tools sia sempreverdi come l’email marketing. Che, se ben utilizzato, continua a garantire alle tue attività di marketing ottimi risultati.

Cominciamo, che ne dici?

 

ChatGPT

Togliamoci subito il dente: ne stanno parlando tutti, almeno da fine 2022. E questo perché ChatGPT sembra proprio l’aiutante perfetto. Non soltanto per le campagne promozionali, certo, ma se vuoi un esempio di cosa può fare in fase creativa, guarda sotto.

ChatGPT per retail marketing

ChatGPT per il retail marketing: un esempio di ad generato dall’AI e la sua traduzione italiana

ChatGPT è uno degli ormai numerosi esempi di AI generativa che si stanno affermando anche a livello professionale. Strumenti come Copy.ai, GrowthBar o altri ancora, che possono effettivamente generare contenuti di qualità a partire da input precisi.

Sui risultati c’è ancora da fare attenzione, e anche le condizioni di utilizzo di questi strumenti digitali vanno valutate caso per caso (gratis? freemium? da poco proprio ChatGPT ha lanciato una versione premium, a pagamento). Comunque, sono digital tools che possono davvero velocizzare la creazione delle tue campagne. E assicurare migliori risultati.

Tornando a ChatGPT. Parliamo di uno strumento che può essere utilizzato in molti modi diversi. Per quanto riguarda il retail marketing, oltre l’aspetto creativo, può:

  • fornire informazioni utili a identificare la platea target;
  • comparare le attività della concorrenza;
  • definire i segmenti di mercato più idonei da raggiungere.

Tutto questo, naturalmente, funziona se l’algoritmo riceve gli input giusti, e quindi indicazioni affidabili su cui strutturare le sue risposte. ChatGPT, al pari di altri strumenti di AI generativa (pronto a fargli concorrenza è per esempio Google Sparrow) è sicuramente uno strumento digitale da provare.

Sempre, però, tenendo presenti alcuni limiti cui abbiamo accennato prima. Tra cui, appunto, le modalità di accesso e fruizione dopo la fase di lancio.
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Chatbots

Anche senza passare per ChatGPT, l’intelligenza artificiale è sempre più presente negli ambienti business. Con soluzioni come la conversational AI, per esempio, che alimenta chatbots decisamente più sofisticati di quelli che abbiamo aggiunto ai nostri ecommerce fino a qualche tempo fa.

Chatbot di nuova generazione rappresentano una interfaccia credibile del nostro negozio, con cui i clienti possono interagire anche piacevolmente. Per quanto riguarda le potenzialità di marketing, uno strumento digitale del genere è in grado di offrire consigli d’acquisto personalizzati, elabora dati e informazioni per assistere sempre meglio la tua clientela, valorizza il tuo catalogo stimolando attività di cross- e up-selling.

I risultati, secondo alcune statistiche, sono notevoli sia in termini di riduzione dei costi per l’assistenza clienti, sia proprio nell’incremento delle vendite. Secondo una proiezione di Juniper Research, nel 2023 il volume di vendite concluse dopo un’interazione con chatbot raggiungerà i 112 miliardi di dollari, quando nel 2019 era di “appena” 7,3 miliardi.

Ci sono delle controindicazioni? Non molte, a parte il fatto che un chatbot è uno strumento che si affina con il tempo, perché ha bisogno di allenarsi su grandi quantità di dati. E poi, che un sistema di conversational AI davvero efficace richiede anche un minimo d’investimento sulle risorse IT.

Per esempio una integrazione riuscita dei diversi canali di comunicazione a disposizione, che riesca a creare quel bacino di dati su cui far prosperare l’AI.
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Social commerce

È ancora il caso di usare i social network per fare retail marketing nel 2023? Una domanda non così assurda come potrebbe sembrare, visto che nel 2022 non sono mancati segnali di burn-out dei social, almeno come strumento di business.

E d’altra parte il social commerce diventa sempre più semplice e diffuso, con il moltiplicarsi di shops su Facebook e Instagram. Secondo Statista, nel 2022 ha generato a livello globale guadagni per circa 724 miliardi di dollari. Fun facts: il Paese più “avanti” in materia è la Thailandia, la quota media di acquisti fatti direttamente dalle piattaforme è del 29%.

Parlando di retail marketing, dunque, i social rimangono anche per il 2023 uno strumento essenziale a disposizione. Solo, è in atto un cambio di prospettiva che sembra al momento privilegiare contenuti meno sofisticati e più spontanei, idee genuine invece dei trucchetti. Anche per questo TikTok sembra avere una marcia in più per fare promozione, almeno con una certa fascia di utenti.

Rispetto ai suoi competitor, in effetti, TikTok è ottimo per generare brand awareness perché propone contenuti a sempre nuovi utenti e non alla solita cerchia di contatti. In questo modo, potrebbe rendere virali i tuoi contenuti con molti meno sforzi rispetto ad altri social. Almeno in teoria, perché poi la viralità è una scienza inesatta e molti fattori, non ultima la logica oscura dell’algoritmo, possono influenzare in un verso o nell’altro il risultato.

E gli influencers? Anche in questo caso si conferma una tendenza di lungo periodo che, al di là delle superstars, sembra privilegiare la logica del microinfluencing. Creators che magari contano su network meno estesi ma più coinvolti. E questa, non fosse che per una questione di budget da investire, è un’ottima notizia per chi li ingaggia.

Guida al retail marketing su TikTok

Come fare retail marketing per TikTok ce lo spiegano direttamente loro…

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Video

Anche sui social network, trainati anche dal successo di TikTok, i video restano uno strumento di engagement molto potente. E il video marketing può prendere anche strade diverse, per esempio svilupparsi su piattaforme come Vimeo o YouTube. Quest’ultimo è un canale a volte sottovalutato quando in realtà è molto e attivamente frequentato: del resto, dopo Google è il più diffuso motore di ricerca a livello globale.

Cosa puoi condividere su un canale YouTube che possa migliorare la tua strategia di retail marketing? La scelta è ampia, e include naturalmente descrizioni dei tuoi prodotti, prove virtuali, dimostrazioni e tutorial su come indossare un capo in varie occasioni. A differenza dei social, su YouTube puoi far respirare un po’ chi ti osserva, e articolare video più lunghi dei canonici 30 secondi.

E poi, c’è l’advertising, che funziona davvero bene: alcune statistiche ci dicono per esempio che:

  • nel 2021 hanno generato a livello globale 28 miliardi di dollari in revenues;
  • hanno un bacino d’utenza potenziale di 2,56 miliardi di persone;
  • “colpiscono” in particolare uomini tra i 25 e 34.

Insomma, hai una platea enorme a disposizione, e naturalmente la possibilità di scomporla in segmenti più omogenei in modo da indirizzare messaggi mirati. Anche YouTube, allora, rimane un tool digitale cui è meglio non rinunciare.
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Email marketing

Un evergreen più che un nuovo strumento digitale, eppure newsletter e comunicazioni via mail possono essere ancora un efficace ausilio per le tue campagne di marketing. Di più: se fai lavorare insieme il tuo CRM e un tool di email marketing come il classico MailChimp puoi ottenere risultati davvero ottimi.

La chiave è, ancora una volta, diversificare e centrare la comunicazione sul profilo di utente adatto. E, usando il repository di informazioni contenute in un sistema di Customer Relationship Management, puoi creare comunicazioni via mail che hanno buone possibilità di essere effettivamente lette.

Se, dunque, l’email marketing può sembrare uno strumento superato, non è così. È un buon modo per instaurare una relazione più di lungo periodo, oltre l’engagement immediato. Attraverso le mail puoi curare la fidelizzazione dei tuoi clienti, con offerte a tema, promozioni esclusive e attività interattive che ne aumentano la partecipazione attiva.

E, naturalmente, anche l’occhio vuole la sua parte: puoi scegliere tra i molti template a tua disposizione da piattaforme di mail marketing come la citata Mailchimp o Sendinblue. Ma online abbondano anche strumenti di graphic design alla portata di tutti, primo tra tutti il classico Canva, di cui servirti per creare newsletter ed email piacevoli da vedere, adeguate ai tuoi gusti e alle esigenze di comunicazione del caso.

Creare email dai template di Sendinblue

Realizzare email accattivanti è più semplice grazie ai template personalizzati di molti servizi di mail marketing, come questo di Sendinblue

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Conclusioni

Ti abbiamo appena presentato alcuni strumenti digitali cui affidarti per realizzare campagne promozionali di successo, nel 2023 e anche dopo.  Alcuni sono più o meno nuovi, altri già noti ma non per questo meno efficaci. Naturalmente, da soli non bastano e risulteranno tanto più efficaci quanto più riuscirai a metterli a servizio di un piano di marketing focalizzato su gusti ed esigenze del tuo pubblico.

La chiave, dunque, è identificare la tua platea e conoscerla bene: è quello che hanno sempre fatto i negozianti, quando sapevano sempre cosa proporre al cliente di lunga data come a quello appena entrato nel punto vendita.

Nel 2023, puoi sviluppare questa abilità usando strumenti digitali sofisticati, che riescono a dare un riscontro oggettivo alle tue intuizioni. E, se vuoi qualche consiglio in più o una consulenza per far decollare la tua attività, rivolgiti al nostro staff!
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