Hai un negozio di abbigliamento e aumentare le vendite e i flussi di cassa è il tuo obiettivo. Per raggiungerlo hai già fatto ricerche di mercato, analisi della concorrenza e puntato sulla fidelizzazione del cliente. Manca ancora qualcosa però per fare lo step decisivo: è l’aiuto di un visual merchandiser, una figura professionale creativa in grado di incrementare le tue vendite ottimizzando l’esposizione dei prodotti in vetrina e in negozio.
Molto probabilmente già conosci alcune tecniche per esporre al meglio l’abbigliamento in vetrina e hai già una buona esperienza nella disposizione dei prodotti in negozio. Ma se pensi che sia arrivato il momento di fare il passo decisivo nell’incremento delle tue vendite potrai decidere di richiedere una consulenza a un professionista, oppure seguire tu stesso un corso per diventare visual merchandiser.
La figura professionale di visual merchandiser è infatti sempre più richiesta da negozi di abbigliamento e retail store e seguire un corso ti darà la possibilità di applicare le tecniche imparate nel tuo negozio e anche di fare consulenze. Vedremo di seguito di che cosa si occupa questa figura professionale, quali sono i corsi di formazione e le principali tecniche che potrai utilizzare da subito nel tuo negozio.

Visual Merchandiser: chi è e che cosa fa

Il lavoro del visual merchandiser comprende diversi elementi, che vanno dal design, allo stile, al marketing. Ha il compito di progettare e coordinare l’esposizione dei prodotti in tutte le aree del punto vendita, decidere – in accordo con lo store manager o con la direzione – l’idea, il tema alla base del negozio e implementarlo attraverso uno studio dell’allestimento ed esposizione dei prodotti in grado di comunicare specifiche emozioni.
Ecco quindi che a livello strategico, il visual merchandiser sceglierà i colori del punto vendita, i colori che dovranno essere preponderanti nello spazio espositivo e in vetrina in una determinata stagione, in modo da comunicare messaggi ed emozioni in linea con la tua strategia comunicativa. Questa figura professionale lavora per questo in coordinazione con il responsabile di negozio e l’obiettivo finale sarà quello di creare un allestimento piacevole, coinvolgente, emozionante e in sintonia con il tuo brand.

Come diventare visual merchandiser: i corsi riconosciuti

Anziché affidarti a un professionista esterno, potresti tu stesso diventare visual merchandiser. Per farlo non basta semplicemente avere esperienza nell’allestimento di negozi e vetrine o imparare alcune tecniche in grado di aumentare le vendite. Occorre una formazione specifica in grado di fornirti tutte le competenze che servono a questa figura professionale.
Non esistono scuole secondarie o corsi di laurea che consentono di diventare visual merchandiser, ma nelle principali città italiane ci sono scuole e corsi post diploma che fanno al caso tuo. Sono corsi in cui potrai imparare tutti gli aspetti della comunicazione visiva all’esterno e all’interno del punto vendita, per poi passare alle tecniche di allestimento degli spazi espositivi e delle vetrine. Alcuni corsi comprendono anche lo studio del negozio online e le tecniche per creare sinergie tra lo shop fisico e l’e-commerce.
Al momento non esiste un vero e proprio ordine professionale, per cui per scegliere un corso occorre valutare bene la qualità sia della scuola, sia del singolo corso. Esistono diverse scuole di qualità nel nostro paese, che in alcuni casi organizzano corsi sia in Italia sia all’estero.
Oltre alle diverse scuole e accademie, ricordiamo che è stato istituito un “Registro Nazionale Vetrinisti; Visual d’Italia”, che definisce le due figure professionali del Vetrinista e del Visual Merchandiser e prevede sul proprio sito anche una serie di corsi riconosciuti che consentono l’iscrizione al registro. Ci sono poi altri enti, come “Accademia Vetrinistica Italiana”, che organizza corsi riconosciuti e patrocinati dalla Federazione Italiana Vetrinisti (FIV); un altro ente è costituito da AssoVisual (Associazione Italiana Visual Merchandising), che promuove corsi specialistici.

Le migliori tecniche di (fashion) visual merchandising

Abbiamo già visto che esistono corsi specifici per diventare esperti visual, ma qui di seguito ti riportiamo alcune tecniche di visual merchandising che potrai subito applicare nel tuo negozio di moda. Un primo consiglio è di modificare gli spazi espositivi una volta al mese e non solo al cambio di stagione. Ad esempio, i prodotti in saldo o in vendita promozionale si esauriscono velocemente ed è bene per questo mettere in evidenza, non appena disponibili, i nuovi arrivi. Più in generale, i capi più nuovi e costosi devono essere ben visibili, ad esempio in un’area espositiva vicina all’ingresso.
Cerca di fornire una soluzione completa a chi visita il tuo punto vendita. Ad esempio, nella parte del negozio in cui vendi abbigliamento più elegante, mostra manichini con abiti completi abbinati, comprese scarpe e accessori; lo stesso vale per l’abbigliamento più casual o sportivo. Per lo stesso motivo è importante definire specifiche aree per ogni tipologia di abbigliamento: per facilitare la scelta, ma anche per suscitare diverse emozioni e comunicare uno specifico lifestyle, sempre in sintonia con il tuo brand.
È importante creare una continuità tra la vetrina e lo spazio espositivo interno. Gli articoli che il cliente ha visto in vetrina e che lo hanno convinto a entrare, devono essere ben visibili e accessibili all’interno del negozio. Se il tuo negozio è abbastanza grande, fornisci segnali visuali, in modo che le persone possano muoversi al meglio e trovare quello che cercano. Se il negozio è su più piani, segnala bene che ci sono altri spazi espositivi e quali prodotti troveranno sull’altro piano.
Ricorda infine che i tuoi potenziali clienti si muovono usando più sensi e non solo la vista. Oltre a curare la scelta di colori e la disposizione visuale dei prodotti, scegli una musica di sottofondo per il tuo store in sintonia sia con il brand, sia con il tuo target. Oltre a vista e udito, un altro senso importante è il tatto: i tuoi prodotti migliori, nuovi o più costosi devono essere ben accessibili, in modo che i clienti possano prenderli, vederli meglio e toccarli.

Vetrine negozi di abbigliamento: come vendere con il visual merchandiser

Le tecniche di visual merchandising vanno applicate anche nell’allestimento di una vetrina, che va realizzata attraverso una serie di accorgimenti che hanno l’obiettivo di catturare l’attenzione degli utenti e convincerli a entrare. È importante fare una scelta a monte e decidere quali vestiti e accessori esporre: la tentazione è quella di metterci più capi possibile, ma può essere controproducente e generare confusione. Meglio pochi oggetti ma buoni, che sono quelli su cui vuoi puntare per il periodo in cui sono esposti in vetrina.
Anche in vetrina sono importanti i colori, con cui puoi giocare per creare un tema stagionale o specifici abbinamenti. Ci sono poi due aspetti psicologici da valutare: il punto focale (lo sguardo delle persone si concentra in media a un’altezza di 1,5 metri) e la regola del tre (i prodotti sono visualizzati in maniera più efficace quando sono disposti in gruppi di tre).
Se vuoi allestire una vetrina come un vero visual merchandiser, ti rimandiamo a questo articolo di su come allestire una vetrina indimenticabile e a queste tecniche e strategie di visual merchandising per aumentare le vendite in negozio.